Quella dell’amministratore di condominio è una figura per certi versi mitologica: metà portatore di conti da pagare e metà domatore di bestie feroci, desiderose di azzannarsi nell’arena delle assemblee condominiali. Un archetipo non facile da posizionare, e per questo spesso omologato come un personaggio che si improvvisa gestore di fondi, o nel peggiore dei casi pronto a fuggire con la cassa.
Per fortuna non è sempre così. Generalizzare, di solito, non aiuta a conoscere ciò che conta veramente. È più utile invece guardare allo specifico e incontrare una professionista come Simona Bastari. Vale a dire colei che – con la sua esperienza di titolare di uno studio che gestisce 85 condomini – ha trovato la formula della felicità condominiale con risposte… chiare e sorridenti!
L’esordio dice tutto: “Invece di utilizzare la laurea in Giurisprudenza per svolgere la professione di avvocato, ho messo a frutto le mie competenze per diventare l’amministratore del condominio felice”. Idee chiare, maturate nel tempo con il sostegno di Stand Out attraverso strategie e strumenti di personal branding.
“Prima di tuffarmi in questa sfida – racconta la Bastari – ero convinta che tra persone che dividono gli stessi spazi comuni fosse inevitabile litigare. Pensavo che solo le leggi arrivassero a stabilire un accordo tra individui con opinioni diverse. E che l’amministratore doveva limitarsi a stare in mezzo a tutto questo. Oggi invece ho constatato che cambiare punto di vista, orientarsi alle soluzioni e al dialogo, piuttosto che ai problemi e ai litigi, influisce concretamente sull’atteggiamento e la vita in comune”.
Le persone, dunque, al centro del villaggio. Con particolare attenzione ai rapporti umani e alla gestione dei conflitti. Spiega Simona: “Nel bene e nel male un condominio è come una famiglia: persone differenti, con diverse età e modi di pensare si trovano a vivere a stretto contatto. Devono condividere spazi comuni, prendere decisioni insieme e risolvere problemi nel miglior modo possibile. Come capita in tutte le famiglie, ci sono condomini litigiosi e condomini felici. Per qualcuno è tutta questione di fortuna. All’inizio lo pensavo anch’io, ma poi ho cambiato idea..!!”.
La Bastari incontra Stand Out e valorizza le caratteristiche che la distinguono dai concorrenti: in primo luogo l’empatia unita alla capacità di comunicazione e di gestione dei conflitti interni a un condominio. “Quando ho iniziato il lavoro sul personal branding ho capito che potevo incrementare il mio fatturato, individuando il target di clientela e aumentando la visibilità, diventando così un’esperta di quella nicchia di mercato. Conoscevo Gianluca Lo Stimolo già da qualche anno e mi piaceva molto come persona: lui per primo era convinto che io potessi lavorare in modo diverso per differenziarmi dagli altri amministratori”.
Simona prende consapevolezza dei suoi punti di forza e di come può utilizzarli al meglio lavorando con soddisfazione. Scopre anche di possedere una certa facilità di comunicare con chiunque, compresi i mezzi d’informazione. “Uscire sui giornali è stato un passo davvero importante. Inizialmente i colleghi erano scettici: poi con i numerosi articoli sulla stampa e le interviste su media importanti (Mattino Cinque, Mi manda Rai3), dallo scetticismo sono passata all’essere un punto di riferimento. Tutti hanno capito l’importanza del percorso di personal branding affidato a dei professionisti”.
Il feeling con la squadra di Stand Out d’altronde è stato immediato e… felice! “Il team è straordinario, professionale, attento ai clienti, umano, creativo. Il protocollo permette la costruzione del brand pezzo dopo pezzo, con cura e attenzione. Gianluca si è confermato essere la bella persona che mi aspettavo: lui è il fulcro del team, il deus ex machina, l’ideatore capace di calarsi in qualsiasi tipologia di attività”.
Un percorso che genera un mix di soddisfazioni professionali e personali. “Quando conosco persone che mi hanno già vista e ascoltata sui mezzi di informazione, è una grande soddisfazione sentirmi dire che sono proprio come nelle foto. Il mio obiettivo è infatti quello di trasmettere ciò che sono veramente e che il pubblico percepisce. Spesso quando parlo di personal branding spiego che è un po’ come un abito perfettamente cucito addosso!”.
In termini professionali, Simona racconta come oggi il suo lavoro sia più felice e ricco di soddisfazioni. “Numerosi colleghi mi considerano un punto di riferimento. Non c’è dubbio – dice – che essere diventata una micro-celebrità ha fatto aumentare il numero di condomini amministrati e di conseguenza il fatturato dello studio. È normale, la fiducia verso gli altri si conquista solo attraverso un percorso coerente. Per questo sto continuando ad avvalermi del lavoro strategico con Stand Out e mi aspetto di replicare il modello ‘Condominio Felice’ sia a livello formativo (con un nuovo pacchetto rivolto ai colleghi) e sia introducendo nuovi servizi rivolti ai residenti. Sempre con l’idea di rendere più felice la loro vita”.
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